La lezione tradizionale, nel periodo storico in cui viviamo, non soddisfa le esigenze di coloro che chiamiamo “nativi digitali” perché nati in un contesto sociale dove si è legati all’utilizzo della tecnologia in tutti i settori del vivere quotidiano.
Oggi i ragazzi si ritrovano ad essere “vittime” di questo sistema, spesso non completamente capaci di gestire la quantità di informazioni digitali infinite, passando dall’uso ad un abuso non consapevole.

Bisogna, perciò partire dal vissuto dei ragazzi, dagli strumenti tecnologici che sono loro più familiari e guidarli, attraverso il corretto utilizzo dei loro “devices” da cui non si staccano mai, verso la consapevolezza e la comprensione dei saperi essenziali per divenire competenti cittadini digitali.

Nello svolgimento della funzione di docente, risulta necessario mantenere il passo, avere la consapevolezza di questo uso diffuso del digitale e del percorso da adottare. Diventa fondamentale il controllo sui media e il confronto con il nuovo stile cognitivo che oggi manifestano i bambini ed i ragazzi.

La tecnologia può aiutare ad attrarre la loro attenzione, favorendo il loro apprendimento e creando un ambiente virtuale dove può avvenire lo scambio di idee, materiali e informazioni e dove gli studenti possano essere attori e coattori del processo di apprendimento.

Quindi integrare l’Information Communication Technology (ICT) nella pratica della tradizione scolastica e adottare modelli formativi innovativi, anche attraverso una didattica mista, diventa fondamentale per facilitare l’apprendimento degli studenti, anche di coloro che per vari motivi si trovano in situazioni particolari ed ostative alla loro crescita personale e culturale come DSA e BES.

L’adozione di un modello formativo di didattica mista, che chiameremo BLENDED, è preferibile ed innovativo nei confronti della didattica tradizionale. Si potrebbe definire più che altro come MODELLO ORGANIZZATIVO, che tiene conto della classe in cui si opera, del contesto sociale di riferimento, delle esigenze di ciascuno, anche di quelle familiari.
Sono tantissime le app tool di nuova generazione che possono essere utilizzate sia per introdurre o presentare una “lezione” sia come facilitatori al processo di insegnamento apprendimento sia in affiancamento di Pc/LIM/Tablet/ Smartphone.

In una didattica inclusiva, specie in presenza di DSA, affinché ogni lezione possa essere interattiva e stimolare la creatività di ciascuno occorrerà prevedere soprattutto:

  1. un video/presentazione della lezione
    2. una bacheca su cui scrivere ed elaborare testi
    3. una mappa tematica/concettuale da costruire
    4. produzione di immagini ed editarle (Fumetti)
    5. Verifica sotto forma di gioco.

Naturalmente ciascun punto illustrato potrebbe rappresentare sia una fase singola, da svolgere separatamente dalle altre, sia come unica lezione presentata sostanzialmente nei diversi aspetti.

Sarà importante dare tempo agli studenti per familiarizzare con le diverse modalità di approccio allo studio e dare la possibilità di lavorare in gruppo e di condividere i propri lavori man mano che si prosegue nelle varie fasi.
Oggi le piattaforme strutturate dei siti didattici connesse ai libri di testo adottati dalle singole scuole, si pongono come valido supporto e singolare aiuto anche offrendo materiali facilmente scaricabili da utilizzare in classe con il supporto della LIM.

Alcuni tra gli strumenti più efficaci e facilmente utilizzabili anche perché gratuiti sono gli strumenti di Google: Presentazioni Google per introdurre la lezione; Google documenti per le produzioni scritte e iconografiche, per la scrittura collaborativa attraverso la condivisione dei contenuti, per l’auto dettatura con sintesi vocale e l’utilizzo di diversi componenti aggiuntivi; Fogli Google per creare fogli di calcolo e tabelle; Moduli Google per un questionario di verifica, molto utile in quanto trasferisce i risultati direttamente su Fogli e crea una statistica valutativa della classe.

Emaze e Haiku Deck per presentare un argomento. 
Padlet
, come bacheca virtuale, facilmente utilizzabile anche dai bambini che possono inserire i propri lavori, i commenti, i link trovati sul web accedendo anche da un proprio device.

Mindomo e Coggle per costruire mappe tematiche o concettuali.
Adobe Spark per presentare in forma discorsiva un argomento disciplinare, inserendo immagini e link ad altri siti.
ScreencastOMatic per introdurre e per spiegare la lezione e i vari momenti di lavoro, con le attività da eseguire in gruppo.
RaiScuola per creare momenti di lezione con una presentazione, un video scaricabile dalla teca documentaria.

KahootQuizlet per una verifica istantanea, anche di gruppo, formando due o più squadre che interagiscono con il Tablet e la Lim.

Babyflash.com invece per i giochi interattivi durante il sostegno.

Piattaforme connesse ai libri di testo, ma anche altre piattaforme come Curriculum Mapping per la progettazione delle unità didattiche e Essediquadro per realizzare i materiali didattici.

EdmodoFidenia e Classdojo, per creare le classi virtuali attraverso le quali inserire i video utilizzati nelle presentazioni delle lezioni, in modo che gli alunni possano, attraverso una password, entrare nell’ambiente virtuale e rivederli dal proprio device in qualunque momento.

Il mondo delle app tool e degli strumenti digitali utili per la didattica è ampio ed in continuo sviluppo, pertanto è necessario rimanere aggiornati. Spesso sono gli studenti stessi che suggeriscono agli insegnanti le nuove opportunità del web.